SLOITA

ET(H)NOS ANCHE NOI TUDI MI

Italia, 2004, colore, 38'

in programma:
Gorizia, 20/10/2017, ore 14

Isola, 25/11/2017, ore 19  

Documentario su Darko Bratina e Fulvio Tomizza

 

sceneggiatura: Jože Dolmark, Boris Palčič
regia: Boris Palčič
direttore della fotografia: Radovan Čok
musica: Aleksander Ipavec
assistente alla regia: Mateja Zorn
montaggio: Peter Samec
produttore: Aleš Doktorič
produzione: Kinoatelje, 2004

 

Trama:

Un documentario sulla personalità e i valori di due uomini che hanno scelto l’appartenenza al locale come segno di un mondo globale in cui loro certamente confidavano. Che hanno pensato la propria identità come complessa e stratificata. Che hanno confidato nel dialogo e nella compenetrazione dei popoli, perché erano convinti di non essere in sé autosufficienti. Che respingevano in modo assoluto quelle ideologie e quelle prassi che, sostenendo chiusure nazionalistiche, inducevano tensione e irrazionalità, soprattutto nei rapporti tra le etnie. Che sentivano una comune solidarietà per i più deboli. Bratina era un politico che, partendo da presupposti fondati sul sapere scientifico, sociologico e non, perseguiva quello che erano soliti inseguire gli scrittori come anche Tomizza, e cioè la verità che non può essere ricondotta a nessun interesse particolare. Il non essere uomini di parte, anche se di partito (valeva per Bratina), il contrastare con il pensiero e con il cuore le spinte omologatrici da qualsiasi parte venissero, fa di loro un tandem intellettuale le cui ruote agivano indipendenti ma proprio per questo macinavano molto di più. Quello che per Tomizza era l’Istria con tutti i significati che essa racchiudeva, reali e simbolici, era in un certo senso per Bratina il mondo del cinema che racchiudeva nel suo universo simbolico quella realtà totalizzante che nella finzione del cinema era anche una verità possibile. Entrambi, lo dimostra la prassi di scrittore di ricerca quale Tomizza sicuramente era, oppure la fedeltà al potere del sapere di Bratina, ricercavano la verità di quei profondi meccanismi, di quelle lunghe durate che avrebbero permesso una convivenza sostenibile, una miglior vita su questa terra di tutte le comunità che avevano eletto questo confine a propria dignitosa dimora.

 

commento:

»Due grandi personalità, Darko Bratina (1942-97) e Fulvio Tomizza (1935-99), hanno lasciato un segno su questo territorio, bello ma dalla storia movimentata. Ambedue hanno sostenuto con convinzione il vivere insieme, su ambedue le parti del confine, la convivenza tra i popoli e tra le loro diverse culture, la loro mutua comprensione e tolleranza. Hanno creduto fermamente in tutto ciò come fossero cose che gli uomini possano toccare, amare e coltivare assieme. Hanno creduto che i due occhi dell’uomo, come due laghi contigui, desiderano confluire in uno. Essere insieme nella futura comune casa europea.”

 

Jože Dolmark, co-sceneggiatore