SLOITA

Peter Mettler, Canada/Svizzera

Premio Darko Bratina, Omaggio a una visione 2018

Mettler osnovna

 

MOTIVAZIONE:

 

Il premio Darko Bratina. Omaggio a una visione 2018 va a Peter Mettler per l’unicità della sua poetica, costruita al di fuori delle principali correnti dell’industria cinematografica, e per il suo eccezionale opus nel campo del cinema indipendente, che da oltre tre decenni sfugge a qualsiasi definizione di genere documentario o fiction.

Mettler ha la doppia cittadinanza, svizzera e canadese. Questa sua (op)posizione binaria, a cui non ha mai rinunciato, gli permette di non essere mai soltanto dentro o al di fuori ci ciò che registra con la cinepresa. Al contrario: la memoria storica, di cui molti cineasti contemporanei cercano di liberarsi come se fosse un inutile fardello, è per lui semplicemente uno dei tanti spunti per la sua decostruzione. Il confine è per Mettler solamente una parte del tutto, che si compone a ogni attraversamento – che si tratti del confine con l’infinito e l’immateriale oppure semplicemente del confine fisico, da lui concepito come una delle pietre miliari mobili della storia.

Peter Mettler è uno dei maggiori rappresentanti del cinema canadese d’avanguardia sin dagli anni ottanta. Con la sua concezione di linguaggio, in oltre trent’anni di carriera ha cancellato i confini tra documentario, film sperimentale, video-saggio, road movie e fiction. La sua filmografia è caratterizzata da una profonda ricerca sul processo di accumulo delle conoscenze umane e sulla comprensione della realtà a esse collegata, che il regista vede e vive attraverso la cinepresa. Con un eccezionale senso per la raffigurazione audiovisiva dello stato delle cose nel mondo, Mettler rappresenta spesso diverse questioni filosofiche riguardanti il rapporto tra mondo organico e anorganico, tra uomo e religione, tra la percezione del mondo e l’amalgama (im)possibile tra scienza e arte, secondo lui collegate soprattutto dalla curiosità e dalla creatività umana. Grande sostenitore del cinema indipendente, ha collaborato con numerosi film maker, artisti e musicisti, tra cui Atom Egoyan, Fred Frith, Robert Lepage, Andreas Züst, Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal e Michael Ondaatje. I suoi film e collaborazioni hanno rafforzato la sua posizione unica a metà tra il cinema e le altre discipline, da lui realizzate sotto forma di mix cinematografico dal vivo, performance di mix audio, fotografie e installazioni.

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA:

 

Nato nel 1958 a Toronto da una famiglia di immigrati svizzeri, ha la doppia cittadinanza e vive e lavora tra Toronto e Zurigo, oppure nel silenzio di un ex albergo nell’isolato Canton Appenzello, anche se per la maggior parte del tempo è in giro con la sua cinepresa.

La sua carriera professionale è inusuale anche per gli standard canadesi. Scissere (1982), il suo primo lungometraggio (girato durante gli anni di studio al Ryerson Polytechnical Institute), già fortemente sperimentale, è un collage di micro storie sulla schizofrenia, la dipendenza e la solitudine, che conquistò la critica al punto tale da diventare il primo film studentesco a essere ammesso nel programma del Toronto’s Festival of Festivals (oggi TIFF, Festival cinematografico internazionale di Toronto). Fu quest’evento a spingere i produttori canadesi, proverbialmente conservativi, a dare fiducia anche ai suoi due progetti successivi, di carattere prettamente non commerciale: The Top of His Head (1989) e Tectonic Plates (1992).

In quel periodo, Mettler si era già affermato come uno dei direttori di fotografia più richiesti del Canada, ruolo nel quale collaborò spesso ai primi film di Atom Egoyan e Bruce McDonald. 

Seguirono i film Picture of Light, Gambling, Gods and LSD, Petropolis, The End of Time e l’ultimo, Becoming Animal, a rafforzare il suo status di originale autore cinematografico che riflette sul binomio insuperabile, sui paradossi della natura e dei suoi limiti da una parte e la tecnologia che cerca di superarli dall’altra.

 

In GG&LDS attraversa in viaggio tre continenti per cercare di capire che cosa è disposto a fare l’uomo per raggiungere lo stato di trascendenza: dai tossicodipendenti di Zurigo, ai guru del sesso e del gioco di Las Vegas, fino all’affascinante spiritualità delle religioni orientali. La sua riflessione cinematica risulta visionaria anche prima, nel documentario Picture of Light, in cui cerca di catturare nell’obbiettivo l’aurora boreale, perché viviamo in un tempo in cui sembra che i fenomeni naturali non esistano se non vengono registrati su supporto video. In questo caso non si tratta di narcisismo dell’autore, bensì di scetticismo nei confronti del proprio mestiere di cacciatore di immagini. Mentre insegue l’aurora boreale con la telecamera nella regione subartica del Canada (film Picture of Light), sta già riflettendo se passato, presente e futuro esistono contemporaneamente e se i più grandi esperti di fisica atomica del Cern di Zurigo riusciranno a scoprire la “particella di Dio” con l’aiuto del Large Hadron Collider (film The End of Time)? E cosa significa questo per il futuro dell’umanità? In quasi un’ora di volo ipnotico in elicottero, tra suoni e immagini, Mettler registra l’impeccabile e disumana coreografia del più grande progetto industriale ed energetico che segna inesorabilmente il paesaggio canadese, distruggendo tutto in nome di un’unica cosa: il capitale petrolifero (film Petropolis: Aerial Perspectives on the Alberta Tar Sands). Nel suo ultimo film, Becoming Animal, girato assieme alla regista Emmo Davie, va alla scoperta dell’animalesco che è in noi. Con il filosofo David Abram cerca di capire cos’è successo al nostro rapporto con il selvaggio. Potremo mai superare i limiti che ci separano dalla natura, nostra origine, e che ci sono stati imposti dalla lingua, dalla tecnologia e dal cinema stesso? Un ritorno è possibile?

 

Mettler è un visionario, un poeta e filosofo che ama esplorare il mondo al di là della fisicità e del fotografabile – quindi al di là di tutto ciò che il cinema nella sua tradizione centenaria cerca notoriamente di comprendere. La meraviglia provocata dalla cinepresa è secondo Mettler una dichiarazione d’amore verso l’umanità, la coscienza di dipendere sempre gli uni dagli altri. E i film di Mettler parlano soprattutto di questo.

 

FILMOGRAFIA SCELTA:

 

Lancalot Freely (1980)

Scissere (1982)

Eastern Avenue (1985)

The Top of His Head (1989)

Tectonic Plates (1992)

Picture of Light (1994)

Balifilm (1996)

Gambling, Gods and LSD (2002)

Petropolis: Aerial Perspectives on the Alberta Tar Sands (2009)

The End of Time (2012)

Becoming Animal (2018)