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Discorso di Stojan Pelko in occasione della presentazione del programma del Kinoatelje per l'anno 2025

26. 1. 2025 • Notizie

8 gennaio 2025, BorGo Cinema, Gorizia

Sapete come si dice "somestje (agglomerato urbano)" in italiano? Cinecittà!
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Certo che no – e certo che sì; perché, se c’è un ambito in cui l’obiettivo strategico fondamentale della Capitale Europea della Cultura – che è far respirare due città come una sola – si concretizza in questo modo, è proprio quello del cinema e della cinematografia, che fin dal 2020 con la stesura del bidbook di candidatura porta un titolo universalmente comprensibile: Cinecittà – la città del cinema.

Se sotto questo titolo si sono riuniti quattro progetti, collocandoli sotto la voce "Rafforzamento delle capacità e programmi di supporto", oggi, a quattro anni di distanza, possiamo affermare che Cinecittà non solo ha rafforzato le capacità, ma ha anche aumentato la visibilità e l’attrattività dell’intero programma ufficiale. Non si limita a supportarlo, ma lo costruisce e arricchisce in modo molto significativo.

Da questo punto di vista, Cinecittà – e questo lo abbiamo vissuto in prima persona io e il collega Vlado Škafar negli ultimi mesi, lavorando con il collettivo Robida di Topolò per completare il libro del programma GO! 2025 – è praticamente il quinto pilastro del programma ufficiale (insieme a Guerra e Pace, Creazione del Nuovo, Contrabbandieri e Molto Verde). Oppure, se preferite, è quel quinto elemento che si intreccia e si muove attraverso tutti e quattro i pilastri del programma.

Si tratta davvero di immagini in movimento e commoventi in tutte le loro fasi – dalla concezione delle sceneggiature (Sceneggiature senza confini), al sostegno alla produzione (GO! Film Office) e alla produzione stessa (il concorso della Regione Friuli-Venezia Giulia per l’omnibus di cortometraggi), fino alla settore cinematografico (Go Cinema Hub) e della distribuzione festivaliera (Oriente / Occidente), passando per l’animazione (Polo di Animazione), il documentario (Brigate d’Archivio e Ambulanza della Memoria) e la televisione. E non solo: si includono anche la pedagogia, la pubblicistica e la riflessione teorica. Tutti questi sono i "quartieri" della nostra città del cinema, del nostro somestje cinematografico / agglomerato urbano cinematografico – e uno dei suoi viali o, se preferite, boulevard principali, si estende tra la Corte Darko Bratina e il BorGO Cinema.

Per questo sono orgoglioso e felice di poter accogliere oggi la presentazione di quei segmenti di Cinecittà che il Kinoatelje cura e sviluppa con grande dedizione. Siamo ormai pienamente nel 2025 – e il lavoro del Kinoatelje e dei loro vicini nella corte dimostra quanto è già stato fatto: Nicolas Philibert al festival Omaggio a una visione, Bellocchio e Tornatore al festival Amidei, The Man Who Could Not Remain Silent, vincitore della Palma d’Oro, al Kulturni Dom di Nova Gorica, l’itinerante Cinema Isonzo, in numerose località già la scorsa estate … tutte queste sono le dimensioni autenticamente europee del vostro operato finora.

E se aggiungiamo a tutto questo che numerosi autori e autrici sloveni e italiani devono ancora arrivare, anche con le loro prime, le cui sceneggiature scritte qui si stanno già girando (ad esempio, Jan Cvitkovič), e che le produzioni promosse dal programma ufficiale della Capitale Europea della Cultura stanno già viaggiando per il mondo (ad esempio, Uncommon Fruits di Gregor Božič a Rotterdam), possiamo senza esagerare affermare già oggi che GO! 2025 sta lasciando il segno. Non c’è dunque motivo di temere per il legacy e dopo il 2025 – perché, se c’è qualcuno che sa pensare e agire in cicli pluriennali e perseverare testardamente per gli effetti duraturi e a lungo termine, quelli sono proprio i le persone che operano nel settore del cinema.

Permettetemi quindi di ringraziare il Kinoatelje e tutto il team per l’eccellente collaborazione e la gestione di entrambi i progetti, e di augurare a tutti i futuri spettatori e spettatrici tante nuove scoperte e momenti sublimi che, nella loro complessità audiovisiva, solo il cinema può ancora talvolta offrirci.