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Proiezione del film Il mio confine all’Università di Ohio con l’introduzione al film di Joe Valenčič

28. 2. 2025 • Notizie

L’evento si svolge nell’ambito della Slovene Research Initiative ed è organizzato dal Centro di studi slavi, dell’Europa orientale e dell’Eurasia.

Nell’Ohio, negli Stati Uniti, dove risiede la più grande comunità slovena al di fuori dei confini della Slovenia, si terrà la proiezione del documentario Il mio confine, realizzata da Nadja Velušček e Anja Medved, prodotta dal Kinoatelje e dalla Sede Regionale Rai per il FVG – Programma sloveno. Il film sarà proiettato il 5 marzo 2025 alle 12.45 presso la Ohio State University a Columbus. Il film sarà proposto con i sottotitoli in inglese, tradotti da Joe Valenčič. Iniziativa in collaborazione con il corso Introduzione alla letteratura e cultura balcanica.

L’evento si svolge nell’ambito della Slovene Research Initiative ed è organizzato dal Centro di studi slavi, dell’Europa orientale e dell’Eurasia. La proiezione sarà introdotta e accompagnata da una discussione con Joe Valenčič, uno dei principali promotori del patrimonio culturale sloveno negli Stati Uniti. È noto anche per aver riscoperto l’attrice Nora Gregor, alla quale Kinoatelje dedica tuttora particolare attenzione. Valenčič è inoltre membro della Commissione per gli affari dell’Europa orientale in Ohio e rappresentante delle comunità slovene negli USA presso il comitato consultivo internazionale dell’Ufficio del Governo della Repubblica di Slovenia per gli Sloveni nel mondo. L’evento è gratuito e aperto a studenti, personale accademico e al pubblico.

Sul film:

Gorizia, 16 settembre 1947. Il confine si insinua tra le case e le vie, tra i campi e i giardini – tra le persone e divide il mondo in due parti. Costituisce una barriera e nel contempo una sfida. Chi ricorda ancora l'area di Gorizia non divisa, racconta il confine e la vita legata ad essa. Il film documenta un frammento della storia del mondo attraverso gli occhi di una bambina che diligentemente appunta nel suo diario la vita quotidiana com’era crescere nella Jugoslavia del dopoguerra.

Il videoracconto documentario è dedicato alle giovani generazioni, per cui il confine non ha mai rappresentato un problema, ma un fatto oggettivo, naturale, come l’Isonzo che vi scorre appresso, ma anche alla generazione che l’ha vissuto quando si chiamava “cortina di ferro”.

Abbiamo dato voce soprattutto a quelli che sono nati quando questo mondo non era ancora diviso e le cui vite sono state segnate profondamente dal confine. Un loro messaggio rivolto a tutti quelli che vivono su qualsiasi parte di un qualsivoglia confine doloroso, soprattutto a quelle migliaia di individui che notte dopo notte attraversano questo confine con il desiderio insopprimibile di una vita migliore.