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Retrospettiva Oriente Vzhod / Occidente Zahod – La frontiera nel cinema e nella storia in Romania

25. 4. 2025 • Notizie

Situata vicino ai confini con la Serbia e l'Ungheria, Timișoara in Romania è da tempo un punto di incontro per lingue, culture e identità. Con la sua ricca eredità multiculturale—rumena, ungherese, tedesca, serba e altre—riflette molti dei temi centrali della nostra retrospettiva Oriente Vzhod / Occidente Zahod – La Frontiera nel cinema e nella storia. In una città dove la convivenza e la diversità sono profondamente intrecciate al tessuto urbano, le questioni di confini, memoria e identità non sono solo storiche, ma fanno parte della vita quotidiana.

Timișoara è stata una delle Capitali Europee della Cultura nel 2023 e, come tale, condivide con Gorizia e Nova Gorica l'esperienza di come la cultura—e in particolare il cinema—possa aprire spazi per il dialogo, la riflessione e il legame comunitario. Il nostro ospite e partner in città è Ceau Cinema, una rilevante iniziativa locale dedicata al cinema indipendente e al dialogo culturale. Oltre al popolare festival del cinema, Ceau Cinema ha partecipato al progetto Cinema Timiș, che rilancia l'eredità dei cinema storici della città. Negli ultimi anni, abbiamo costruito forti legami : Ceau Cinema è stato un partner del festival Omaggio a una visione, organizzato da Kinoatelje, mentre Kinoatelje ha collaborato come partner al festival Ceau Cinema! a Timișoara. Ci unisce un impegno comune per la cultura cinematografica e la convinzione che il cinema apra spazi per la riflessione e lo scambio. Siamo quindi particolarmente felici di tornare a Timișoara con la retrospettiva.

Il programma presentato a Timișoara dal 25 al 27 aprile riunisce una vivace selezione di film dalla Slovenia e dall'Italia, passati e presenti. Si apre con il cult-classico di Karpo Godina Boogie rosso (1982), seguito sabato da due storie di confine del dopoguerra—Cuori senza frontiere (1950) di Luigi Zampa e Quella bella giornata (1962) di France Štiglic. La domenica si conclude con un potente finale, con due esplorazioni poetiche della femminilità e della perdita: Piccolo corpo (2021) di Laura Samani e Storie dai boschi di castagne (2019) di Gregor Božič.