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Nora Gregor

Chi era Nora Gregor?

Nora Gregor nacque a Gorizia il 3 febbraio 1901. Crebbe a Piazzutta, tra parlate e culture diverse, sognando una carriera da attrice. Nel 1915 fuggì con la famiglia dagli orrori della Grande Guerra, rifugiandosi a Klagenfurt. Nora portò con sé i suoi sogni, con i quali poi approdò tra le star del cinema e del teatro.

La Gregor entrò nel mondo del cinema quando i film erano ancora muti. Nel 1924 il ruolo da protagonista nel film Michael di Carl Th. Dreyer significò una svolta nella sua carriera. Agli albori del film sonoro fu attratta da Hollywood, dove lavorò accanto alle leggende di quel tempo. La fama di attrice hollywoodiana contribuì a portarla all’apice della sua carriera, al teatro viennese Burgtheater, all’epoca un vero tempio del teatro europeo. In quel periodo recitò nel film Was Frauen Träumen, su sceneggiatura di Billy Wilder.

In seguito all’annessione dell’Austria alla Germania nazista, Nora dovette abbandonare la patria con il figlio Heinrich e il marito, il principe Ernst Rüdiger Starhemberg. Sulla via dell’esilio, conclusasi in Cile, nel 1939 a Parigi interpretò il ruolo della protagonista femminile nel film La règle du jeu di Jean Renoir, un’opera che ancora oggi viene ritenuta dalla critica uno dei migliori film di tutti i tempi. Nora Gregor morì il 20 gennaio 1949 a Santiago del Cile.

Quando la Gregor iniziò la sua fuga dalla storia, non riuscì a trovare all’estero un luogo in cui potesse sentirsi protetta come nella sua natale Piazzutta. A ogni tappa del suo esilio le voci della gente erano diverse e ovunque andasse rimaneva un’attrice con uno spiccato accento tedesco. Nel film La règle du jeu, con il quale raggiunse le vette dell’olimpo cinematografico mondiale, Jean Renoir la stringe a sé e le parla nella sua lingua madre: “Du bist ein Engel!”– simbolo delle sue radici e impronta indelebile del suo destino di esiliata. Una donna al di là del tempo e dello spazio, Cenerentola e Antigone allo stesso tempo, che portava ancora su di sé lo splendore e il fascino di un mondo che non c’era più. Le passioni nazionalistiche che infiammavano quel mondo, invece, si ritrovano ancora in quello di oggi.