Auguri
data: 20.12.2024
categoria: notizie
Buon 2025!
Nel corso del 2024 abbiamo intrecciato sogni e costruito ponti per invitarvi nel 2025 a Nova Gorica e Gorizia ad esplorare insieme a noi i mondi cinematografici della Capitale europea della cultura GO! 2025. Che il cinema sia il passo che permette di superare confini e orizzonti, il battito che riunisce visioni diverse, o quel silenzio dal quale nascono le storie più dirompenti.
Buone feste e un felice anno nuovo!
Il team del Kinoatelje
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Il versante «laico» della festa
Se era Bambi era Natale.
Metti il Natale di mezzo secolo fa: dai manifesti sui muri d’angolo sparivano le braghette nere della Silvana Mangano di Riso amaro e compariva la variopinta foresta di Walt Disney. A noi bambini, pensa tu, piaceva di più la foresta variopinta e non si vedeva l’ora di gustarla ma tutti disponevamo di una zia esperta che spiegava come non bisognasse andare al cinema nei primi giorni, c’era troppa gente, meglio aspettare. Perché il cinema a Natale era come la messa. Ci andava anche chi non ci andava mai. Con tutta la famiglia, in fretta e furia dopo il prolungato pranzo, arrivando comunque tardi e trovando posto solo subito sotto lo schermo: seduti stretti, con i cappotti ripiegati sulle ginocchia, e con il collo teso, impegnati in faticose digestioni collettive.
A Natale il cinema smetteva d’esser un piacere individuale, o fra coetanei, e diventava un’occasione in cui tutta la famiglia, volente o nolente, era impegnata. Basta con l’avventura e le passioni, basta con la violenza e le lotte.
Il calendario imponeva un ritorno ai buoni sentimenti. Nel clima natalizio svaniscono le nicchie di consumo, tutto diventa globale. Tutti a messa, tutti al cinema.
La punta di diamante di questa strategia consumistica è, da settant’anni, Walt Disney. Ogni Natale un cartone animato, allertato precedentemente dai fumetti e dalla stampa e dai gadget. Bambi, appunto, nel 1949, ma anche Pinocchio e Biancaneve e Dumbo e Peter Pan a saccheggiare la letteratura infantile di ogni continente. A far buon peso i documentari naturalistici che precedevano i film, che in fondo erano un fascinoso spettacolo a sé: Le meraviglie della natura si chiamava la serie, La valle dei castori o Il deserto che vive o La grande prateria i titoli più noti.
Il cinema italiano per Natale sforna, ormai da tempo, un film degli indistruttibili fratelli Vanzina, che continuano a star bene, e che si intitola naturalmente Vacanze di Natale, contrassegnato dal numero dell’anno in corso.
A molti di noi, in fin dei conti, resta nostalgia del Bambi di Walt Disney, anche perché, con la scusa di vederlo senza folla, l’abbiam sempre perduto.
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Il presente saggio è stato scritto dal critico cinematografico e pubblicista Sandro Scandolara nel libro Nostro cine quotidiano. Questa preziosa opera, che sarà disponibile per la prima volta anche al lettore sloveno all'inizio di febbraio, in occasione della Capitale Europea della Cultura GO! 2025, in un'edizione bilingue sloveno-italiana, rappresenta un contributo significativo alla conservazione del patrimonio cinematografico e della memoria culturale più ampia del territorio goriziano.