Matlosa
Svizzera, 1981, 35mm, col., 90'
in programma: Trieste, 29/11/2015
regia Villi Hermann
sceneggiatura Angelo Gregorio, Villi Hermann (da un racconto di Giovanni Orelli)
musica Enzo Jannacci
fotografia Carlo Varini
suono presa diretta Laurent Barbey
montaggio Lucano Berini
costumi Silvia de Stoutz
scenografia Raffaella Leggeri
interpreti Omero Antonutti (Alfredo), Francesca de Sapio (Adele), Flavio Bucci (il Matlosa), Nico Pepe (zio Poldo), Roger Jendly (Vincent), Mario Marchetti (collega di Alfredo), Cleto Cremonesi (portiere), Sonja Gessner (la mamma), Walter Valdi (parroco)
direttore di produzione Rudolf Santschi
produzione Imagofilm Lugano
coproduzione Ssr-Rtsi “Film 80”
distribuzione Imagofilm Lugano
lingua italiano
Prima mondiale Mostra del cinema di Venezia 1981, in concorso. Premio Isdap alla Mostra di Venezia; premio di studio Dfi di Berna; Laceno d’oro alla rassegna del Cinema neorealista d’avanguardia di Avellino.
La storia immaginaria di una famiglia ticinese che parte per il week-end, un venerdì sera, e si reca nella casa di montagna dove Alfredo ha vissuto l’infanzia. Il viaggio in valle, che moglie e figli subiscono, non è un’evasione, è un rito ossessivo che il protagonista rinnova di settimana in settimana alla ricerca del suo passato. Resuscitati dalla presenza di determinati oggetti o da circostanze fortuite, si a alla mente di Alfredo i ricordi: si rivede bambino alle prese con la realtà contadina, poi adolescente, indifeso e insicuro, costretto a vivere l’esperienza del collegio fuori cantone. L’equilibrio precario di Alfredo si logora poco a poco. Le ragioni fondamentali della crisi risiedono nell’impossibilità di trovare un equilibrio fra l’infanzia vissuta in un mondo contadino, scomparso o snaturato, e la maturità vissuta in un presente marcato da una quotidianità frustrante, da un lavoro ripetitivo. E il tentativo di ritrovare l’infanzia è complicato dalla ricerca di un padre che è stato un “matlosa”, un senza patria.