TECTONIC PLATES
Placche tettoniche
Canada, 1992, 35 mm, 104'
In programma:
Nova Gorica, 17/10/2018 alle 11:00
regia Peter Mettler
sceneggiatura Peter Mettler (adattamento dell’opera teatrale di Robert Lepage)
fotografia Miroslaw Baszak, Peter Mettler
musica Michel Gosselin, Frédéric Chopin, Yuval Fichman
montaggio Mike Munn
interpreti Michael Benson (cameriere), Normand Bissonnette (Kevin/Chopin), Céline Bonnier (Constance), Boyd Clack (Rhys), John Cobb (banditore d’asta), Lorraine Côté (Skadi/George Sand), Richard Fréchette (Antoine), Emma Davie
(psicoanalista), Marie Gignac (Madeleine), Robert Lepage (Jacques/Jennifer), François Pick (Bourbon), Jim Twaddle (marinaio)
produttori Debra Hauer, Niv Fichman
casa di produzione Rhombus Media, Hauer-Rawlence Productions
Madeleine, una studentessa di pittura, è platonicamente innamorata del professor Jacques. E sebbene si renda perfettamente conto dell’irraggiungibilità del suo amato, la notizia della sparizione di Jacques la distrugge totalmente. Madeleine decide di partire per Venezia, dove vuole togliersi la vita. Ma quando, all’arrivare nella città, s’imbatte in Constance, un’eroinomane con cui trascorre una notte intima, l’idea del suicidio le appare improvvisamente assurda. Ma non solo, le ritorna addirittura la voglia di scoprire e godersi la bellezza della vita. Tuttavia, sul suo cammino incontra nuove difficoltà: questa volta sarà l’animo ferito di Constance, che sanguina a causa delle tensioni irrisolte con il padre. E così Madeleine perde di nuovo la persona amata… Ma questa volta riconosce che la “morte” non significa per forza solo l’ineludibile fine del percorso di vita di un individuo; ma che essa può corrispondere anche alla nascita di una nuova persona. Sullo sfondo di tutte queste vicende sconvolgenti fanno capolino gli spiriti di grandi personaggi: da Chopin a Jim Morrison, dall’Ofelia di Shakespeare a Oprah Winfrey.
Il risultato del processo collettivo di adattamento dell’opera teatrale di Robert Lepage e del gruppo teatrale del Québec Théâtre Repère, durato un anno, è la sceneggiatura di questo dramma insolito e assolutamente inconsueto, che con arguzia porta l’idea originale di Lapage – demolire i comuni concetti riguardo l’uomo e la sua attività creativa con le forze cardine della geologia degli spostamenti continentali – ad un livello superiore. Per questo possiamo dire che l’opera di Mettler è una rivisitazione e un miglioramento, ma in qualche modo anche un’appropriazione, dell’opera teatrale di Robert Lepage. L’esplorazione della natura effimera e interdipendente dei limiti politici, culturali, sessuali e personali dell’uomo, che Lapage ha proposto nella sua opera, è stata approfondita e acutamente sviluppata in nuove direzioni da Mettler. Per questo non è difficile comprendere l’entusiasmo dei numerosi critici che hanno soprattutto evidenziato che “nessun film prima d’ora aveva fatto dei paralleli visivi ed emozionali tra un fenomeno geologico che interessa tutto il pianeta ed un dramma romantico individuale.”