SLOITA

Nicolas Philibert, Francia

Premio Darko Bratina. Omaggio a una visione 2024

Nicolas 3

 

MOTIVAZIONE

Nel 2024 il premio Darko Bratina viene assegnato al regista francese Nicolas Philibert per la sua opera cinematografica, con cui negli ultimi quattro decenni ha documentato i principali paradigmi che muovono il mondo contemporaneo: l’avidità e il potere, la follia e il suo lato opposto, la lucidità. Lucidità come visione. Vegliando negli ospedali psichiatrici con la sua telecamera discreta, filmando oranghi attraverso le vetrate degli zoo o conversando con direttori corrotti delle principali multinazionali, Nicolas mostra il mondo esattamente come lo abbiamo lasciato un attimo prima. Le istituzioni in cui si ritrova riflettono la prigionia della società contemporanea, mettono in luce la situazione delle cose e rivelano i dettagli più delicati e oscuri del comportamento umano. Nicolas li trasforma in mosaici, in volti di individui e gruppi, dando loro significati che lasciano un’impronta indelebile nello spettatore. Ci offre una visione di un mondo in cui si incontrano costantemente l’apertura al dialogo e la diversità nella sua forma più libera.

 

BIOGRAFIA

Nicolas Philibert (1951) è un regista francese ed è considerato uno dei più importanti documentaristi della sua generazione. Suo padre era docente di teoria del cinema, e ciò lo ha ispirato, fin da giovane, a frequentare le sue lezioni e a sviluppare una passione per il cinema. Dopo la laurea in filosofia presso l’Università di Grenoble, ha iniziato la sua carriera cinematografica come assistente alla regia di cineasti come René Allio e Alain Tanner. Il suo primo grande successo è arrivato con la collaborazione al documentario La Voix de son maître (1978), che ha scatenato numerosi dibattiti a causa della censura politica.

Philibert è conosciuto per il suo approccio delicato ma profondo alla documentazione di tematiche sociali. Nel film Le Pays des sourds (Nel paese dei sordi, 1992) esplora il mondo dei non udenti e la bellezza della lingua dei segni, mentre in La Moindre des choses (1997) segue la vita all’interno della clinica psichiatrica La Borde. Il suo film Être et avoir (Essere e avere, 2001), che racconta la vita in una piccola scuola rurale con un’unica classe, ha ottenuto grande successo e ha vinto diversi premi, tra cui il prestigioso Premio Louis Delluc e un César per il miglior montaggio. Philibert torna spesso a temi come l’educazione, la cura dei gruppi vulnerabili e la vita nelle istituzioni, come dimostrano film come Nénette (2010), un ritratto di una vecchia femmina di orango allo zoo di Parigi, e De chaque instant (In ogni istante, 2018), dove segue gli studenti nel loro percorso per diventare infermieri. Nel 2023 ha ricevuto l’Orso d’oro alla Berlinale per il suo film Sur l’Adamant (Sull’Adamant – Dove l’impossibile diventa possibile).