VISIONI DI SCARTO - OMAGGIO A ŽERJAL
Livia Galtieri, Matej Okroglič
2018, 5'
Dagli “scarti” dei film del cineamatore triestino Aljoša Žerjal, è nato il laboratorio di montaggio Visioni di scarto. Omaggio a Žerjal.
Due giovani montatori sono stati ospiti della Stazione di Topolò 2018 per aprire un nuovo spazio d’esplorazione nell’incontro-scarto di elementi eterogenei immortalati da una camera 8 mm più di quarant’anni fa.
Sedersi oggi a rielaborare le immagini che hanno immortalato un altro mondo, in un altro tempo e con un altro linguaggio visivo, vuole essere un tentativo di dialogare con la storia personale di chi le ha riprese, amatore di una pratica artistica - e tecnica - che il tempo ha radicalmente rivoluzionato.
Io sono il viaggiatore solitario sul ponte della nave e lei è il mare.
Il cielo è una coperta di grigio che si confonde con il mare grigio dell’orizzonte.
È difficile distinguere il mare e il cielo, il viaggiatore e il mare, la realtà e i meccanismi del cuore.
H.Murakami, Kafka on the Shore
Commento degli autori
Visioni di Scarto. Omaggio a Žerjal è un cantiere perfetto in cui sperimentare con la molteplicità di punti di vista. Tutto nasce dal confronto tra l’occhio di Žerial, che in passato ha deciso cosa filmare, e lo sguardo a posteriori di noi due montatori con esperienze, formazioni e sensibilità diverse. Il materiale ci si è presentato come un magma eterogeneo e vivo di immagini. Discutendo e lasciandosi attraversare dai filmati, ci siamo accorti come gli stessi fotogrammi suscitassero in noi idee diverse. Abbiamo dunque deciso di tematizzare il concetto di interpretazione alla base del progetto, ispirandoci a una citazione di Murakami. Lo scrittore giapponese sottolinea come sia difficile capire la differenza tra cielo e mare, tra ciò che vediamo, percepiamo e la realtà, tra come noi interpretiamo il mondo e come il mondo è veramente. Il montato inizia con una duplice visione, uno split screen, che mostra contemporaneamente i nostri punti di vista su cielo e mare. Il lavoro si sviluppa in questa direzione, mostrando come lo stesso materiale possa avere infinite letture, come si possa vedere dentro lo stesso fotogramma il mare o il cielo.
Livia Galtieri, Matej Okroglič, 2018, 5’
supervisione Alina Marazzi
musica dal vivo Matjaž Bajc, Roberto Fabrizio, Urban Kušar
voci Vida Rucli, Aljaž Škrlep
sound design Matjaž Bajc
coodinamento Dora Ciccone
produzione Kinoatelje, Postaja Topolove