Passaggi, 2007
video meditazioni per due mostre, due città e un'arte
r. Anja Medved
autrice Anja Medved
fotografia Anja Medved, Miha Bitežnik
produzione Kinoatelje, 2007
video 25’
Prehajanja / Passaggi è un video sondaggio che raccoglie le risposte di 17 artisti che vivono e operano a ridosso del confine. A loro sono state poste quattro domande: il ruolo della pittura e dell’arte, il quadro come finestra e la finestra come quadro, la possibilità di sopravvivere con l’arte e, ultima, la questione dell’identificazione nazionale. L’autrice ha raccolto i pensieri e i volti degli artisti, il loro sguardo, ma soprattutto le loro riflessioni all’inizio del terzo millennio. Per questo motivo il video è anche una meditazione.
Il video sondaggio ha rivelato la presenza di un passaggio nel tempo, nello spazio e nell’arte. Un’era volge al termine e inizia una nuova. Alcuni artisti hanno sottolineato che il punto più importante nello spazio è quello del passaggio e sono atratti dalla visione che si crea da entrambi i punti di vista. Altri affermano che ogni opera d’arte è una forma di passaggio in una realtà parallela. Ma altri affermano che non ha più senso parlare dell’arte come finestra o passaggio, perché la realtà è talmente reale da non lasciare più spazio all’immaginazione.
Il video sondaggio Prehajanja / Passaggi è stato realizzato nell’ambito della mostra Universe of art / Vsemirje umetnosti (L’universo dell’arte), allestita dalla Mestna galerija Nova Gorica e curata da Klavdija Figelj e in collaborazione con l’Associazione Prologo per la mostra Passaggi al Castello di Gorizia.
Dal testo di Anja Medved nel catalogo della mostra:
“La finestra è come un quadro. Entrambi hanno una cornice, un campo visivo e una prospettiva ben definita. E il quadro è una finestra. Ma una finestra con lo sguardo rivolto verso dove?
Forse nell’epoca in cui non possiamo credere a nessuna riproduzione della realtà, l’impronta del pennello è quella che più si avvicina alla verità. La pittura rispecchia la realtà, indipendentemente dal fatto che ciò sia un’astrazione, un’invenzione o un’assenza. È un linguaggio in continua evoluzione che non siamo mai in grado di comprendere interamente. Ma ci insegna a osservare lo sguardo per renderci, pur momentaneamente, consapevoli.«