Stoj!, 2019
reg. Giulio De Paolis
regia, sceneggiatura: Giulio De Paolis
con: Serena Mrak, Kevin Korbi, Marco Della Gaspera, Piervittorio Vitori, Steven Stergar, Andrej Batič, Marija Pavlin, Ela Ideja Krog
fotografia: John Erik Profumo
montaggio: Ugo De Rossi
suono: Alvaro Gramigna, Claudio Gramigna, Ivan Caso
musica: Giampaolo Mrach
produttore: Giulio De Paolis (Mappamao Film)
coproduttore: Mateja Zorn (Kinoatelje)
anno: 2019
genere: dramma romantico, fantastico
durata: 7'
formato: 16mm, 1.85:1 colore b/n
mix: stereo
Sinossi:
Nell'autunno della sua vita, una donna ricorda come l'amore le venne nel cuore nell'anno fatale del 1947, quando il confine tra Italia e Jugoslavia tagliò bruscamente la regione di Gorizia. La sua storia è una fiaba dal carattere surreale, ma anche un dramma familiare segnato da eventi reali.
Note dell'Autore:
Questo cortometraggio è ispirato alla storia dei miei nonni paterni, nonna Giovanna e nonno Luigi. Lei era slovena dei dintorni di Gorizia, lui un carabiniere che prestava servizio nella città sull'Isonzo. Le loro strade si incrociarono bruscamente il 15 settembre 1947 quando le disposizioni del Trattato di Pace di Parigi entrarono in vigore e penetrarono nel cuore della regione di Gorizia, con un confine appena stabilito tra Italia e Jugoslavia. Come al solito lei parti al mattino per andare a lavorare, e quando fece ritorno a casa trovò la strada sbarrata, il confine ora (e per un pò di tempo) chiuso. Venne notata da mio nonno che si offrì per aiutarla, e l'accompagno dalla zia Krona, sorella di sua madre, che viveva in città. Ben presto nacque l'amore tra i due, si sposarono nel 1953 e si trasferirono a Roma.
La loro storia, catturata in frammenti in un filmino di famiglia in 8mm, mi ha ispirato ed offerto l'opportunità di lavorare su un tema abbastanza variegato: come un intimo dramma familiare ed allo stesso tempo una cronaca di una certa epoca. Ho composto il cast con dei non attori, visi antichi e naturali, persone di entrambe le parti del confine. Il film è stato girato su pellicola 16mm, con un'ottica utilizzata per girare cinegiornali nel periodo post-bellico, rendendo così le immagini quasi documentarie.
Ciò ha creato un'opera cinematografica che invita lo spettatore a superare confini e barriere, comprese quelle mentali che spesso ci privano di esperienze inestimabili. Persino quei confini che nell'Europa di oggi nessuno vuole aprire, ma addirittura si aiuta a ricostruirli e chiuderli.
Il progetto è autofinanziato e ho avuto l'aiuto come coproduttore del Kinoatelje di Gorizia, attivo da molti anni nella produzione audiovisiva, con un'attenzione particolare alle storie girate e scritte sul confine. I costumi originali d'epoca, sono stati forniti dal fondo del teatro SNG di Nova Gorica. Anche molti amici e parenti hanno partecipato al film, ed ulteriormente viene accentuata la caratteristica di "film di famiglia".