Camera Obscura - Convergenza di prospettive
Installazione
Sarà possibile visitare l'installazione in Piazza Transalpina fino a fine novembre! |
Autore: Jakob Koncut
Produttrice: Mateja Zorn
Supporto tecnico: Mark Mattiazzi, Goran Hvalič, DPE d.o.o.
Sponsor: Datapan d.o.o.
Il concetto dell’installazione collega la nozione di uno spazio goriziano comune agli elementi chiave della camera oscura, evocando nel visitatore domande che lo stimolino a formare delle proprie opinioni, sensazioni ed emozioni.
La camera oscura è un dispositivo ottico che nasce in uno spazio scuro con un foro che fa trafilare la luce. Questo foro permette alla luce di penetrare all’interno dello spazio oscurato, proiettandovi l’immagine capovolta di ciò che vediamo all’esterno. L’esperienza dello spazio completamente oscurato, la privazione di luce e la quasi tattibilità della luce sono gli elementi principali della camera oscura che, per la loro singolarità, ci attraggono e ci invitano a riflettere. Rappresentano anche l’ispirazione principale di quest’installazione.
La disposizione dell’installazione è divisa in due parti. Il visitatore entra in un labirinto dove gradualmente viene a mancare la luce. Continuando a camminare al buio, può orientarsi solamente con l’aiuto del tatto. Durante questo tempo la vista del visitatore si adegua al buio, e una volta entrato nel cento dello spazio vedrà proiettata su una tendina l’immagine capovolta della città vicina. Il visitatore può passare all’altro lato attraverso la tendina, trovandovi l’immagine capovolta della città da cui era entrato. La tendina, che divide fisicamente lo spazio centrale, rappresenta la convergenza di due città, nonché di due prospettive, unendole simbolicamente in un insieme segnato da un’interazione reciproca. Il percorso prosegue attraverso un labirinto dove il visitatore torna ad abituarsi alla luce, uscendone nell’altra città.
La visione di Darko Bratina era centrata su uno spazio goriziano ampio che comprendesse l’area di oltreconfine con più di 300.000 abitanti, dove la Gorizia baricentrica avrebbe liberato e diffuso cerchi concentrici come un enorme abbraccio. Per questo è necessario un nucleo goriziano solido, aperto al mondo, linguisticamente e culturalmente vario, senza pregiudizi ed inclusivo – un centro che Darko illustrava con lo slogan “Due Gorizie, una città”, incoraggiandone la realizzazione secondo il principio “Pensa globalmente, agisci localmente”, scrisse.
A sponsorizzare il progetto, l’azienda Datapan, che da tempo usa in modo responsabile la propria conoscenza, le proprie abilità e il proprio capitale anche per progetti innovativi e a sostegno dello sviluppo dell’area locale. La cultura e l’educazione sono ispirazioni, ma nel dialogo con l’economia portano anche opportunità per lo sviluppo della cultura della convivenza.
Potete vedere le foto dell'apertura dell'installazione a questo link!
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Il festival Omaggio a una visione con il suo carattere itinerante porta in questi luoghi da ormai 20 anni delizie cinematografiche. Il suo essere inserito tra Italia e Slovenia e la sua tendenza a cancellare confini artificialmente posti, lo rendono unico.
Negli ultimi tempi il film è per tutti sempre a portata di mano. Con l’avvento dello streaming l’accesso al film è più facile che mai. In un’epoca di franchising megalomani, che si rivolgono soprattutto ai giovani senza offrire alcun valore artistico né profondità di contenuti, è estremamente importante non dimenticare che il film è innanzitutto una forma d’arte che unisce l’espressione teatrale, letteraria, musicale, la danza, e le arti grafiche. Proprio per questo pensiamo che appoggiare il cinema indipendente e d’autore sia di fondamentale importanza per il suo sviluppo.
Nonostante siamo un’azienda che si occupa dell’automazione in campo nautico e operiamo in tutto il mondo, crediamo fermamente nella collaborazione con l’ambiente locale, soprattutto per mezzo della cultura, che secondo noi è la colonna portante di ogni società. Ed è perciò che siamo felici di essere stati invitati da Mateja Zorn a collaborare nella costruzione della camera oscura che, nell’ambito del festival, sarà collocata in piazza Europa. Una piazza che rappresenta al contempo il punto d’incontro e l’unità delle due Gorizie, ma anche il simbolo dell’abbattimento dei confini e dell’incontro culturale.
Datapan d.o.o.